domenica 27 marzo 2011

pogrom in libia

da parte degli insorti cirenaici, da noi armati e sostenuti:



da black agenda report: "Risulta ormai chiaro, dalle notizie che filtrano fuori dal paese, che molti degli 1,5 milioni di lavoratori neri immigrati dall'Africa e adesso intrappolati in Libia si sentono sotto assedio razziale, perseguitati da individui che i neri americani riconoscerebbero immediatamente come folle assetate di linciaggio – viene in mente il termine 'pogrom' – soprattutto nelle zone controllate dai ribelli."



l'analisi più lucida fatta finora, quella del presidente ugandese y. k. museveni, 21.3:


[...] La prima questione è distinguere tra dimostrazioni e insurrezioni. Sulle manifestazioni pacifiche non si dovrebbe sparare con proiettili veri. [...] Se c’è un dubbio sulla legittimità di un governo e la gente decide di lanciare un’insurrezione, questa dovrebbe essere la decisione di forze interne. Non sta a forze esterne arrogarsi tale ruolo, spesso non hanno conoscenze sufficienti per decidere correttamente. L’eccessivo coinvolgimento esterno porta sempre distorsioni terribili. Perché dovrebbero interferire forze esterne? [...] Spetta ai capi della Resistenza di quel paese di decidere la loro strategia, non agli stranieri sponsorizzare gruppi insurrezionali in paesi sovrani. Io sono totalmente allergico alla partecipazione straniera, politica e militare, in paesi sovrani, in particolare nei paesi africani. Se l’intervento straniero fosse positivo, allora, i paesi africani dovrebbero essere i paesi più prosperi del mondo, perché ne abbiamo avuto le maggiori dosi: tratta degli schiavi, colonialismo, neo-colonialismo, l’imperialismo, ecc. Tutti questi eventi imposti dagli stranieri, invece, sono stati disastrosi.

[...] I paesi occidentali usano  sempre due pesi e due misure. In Libia, sono molto ansiosi di imporre una no-fly-zone. In Bahrain e altre zone dove ci sono regimi filo-occidentali, chiudono un occhio di fronte a situazioni analoghe o ancora peggiori. [...]

I paesi occidentali sono sempre molto pronti a commentare ogni problema nel Terzo Mondo. Tuttavia, alcuni di quei paesi [occidentali] erano proprio quelli che ostacolavano la crescita in questi paesi. [...] Che diritto morale ha, allora, questa gente di commentare le vicende di questi paesi?

Un altro punto negativo sorge nella prassi dei paesi occidentali di sovrutilizzare la loro superiorità tecnologica per imporre la guerra a società meno sviluppate, senza una logica cristallina. Questo innescherà una corsa agli armamenti nel mondo. Le azioni dei paesi occidentali in Iraq e ora la Libia sottolineano che la forza è “diritto”. Sono abbastanza sicuro che molti paesi che se lo possono permettere, intensificheranno la ricerca militare e in pochi decenni potremmo avere un mondo più armato. [...]

[...] La missione dell’Unione africana non è potuta entrare in Libia perché i paesi occidentali hanno iniziato a bombardare la Libia il giorno prima dell’arrivo previsto. [...]
I membri africani del Consiglio di Sicurezza ha votato a favore della risoluzione del Consiglio di Sicurezza. Questo era in contrasto con ciò che il Consiglio Africano per la Pace e la Sicurezza aveva deciso ad Addis Abeba di recente. [...]


(l'intervento integrale è lungo e molto interessate, ed oltre a considerazioni sulla natura degli interventi in africa, illustra sia le "colpe" che i "meriti" di gheddafi.)