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martedì 2 agosto 2011
2 agosto 1980
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martedì 19 luglio 2011
martedì 24 maggio 2011
venerdì 15 aprile 2011
noooooooooo
stay human.
(intervista a presa diretta; qui fra i video di repubblica)
vittorio arrigoni, assassinato il 15.4.2011, a 36 anni
(direttamente da qui)
"Prendi dei gattini, dei teneri micetti e mettili dentro una scatola" mi dice Jamal, chirurgo dell’ospedale Al Shifa, il principale di Gaza, mentre un infermiere pone per terra dinnanzi a noi proprio un paio di scatoloni di cartone, coperti di chiazze di sangue. "Sigilla la scatola, quindi con tutto il tuo peso e la tua forza saltaci sopra sino a quando senti scricchiolare gli ossicini, e l’ultimo miagolio soffocato."
Fisso gli scatoloni attonito, il dottore continua: "Cerca ora di immaginare cosa accadrebbe subito dopo la diffusione di una scena del genere, la reazione giustamente sdegnata dell’opinione pubblica mondiale, le denunce delle organizzazioni animaliste…", il dottore continua il suo racconto e io non riesco a spostare un attimo gli occhi da quelle scatole poggiate dinnanzi ai miei piedi.
"Israele ha rinchiuso centinaia di civili in una scuola come in una scatola, decine di bambini, e poi l'ha schiacciata con tutto il peso delle sue bombe. E quale sono state le reazioni nel mondo? Quasi nulla. Tanto valeva nascere animali, piuttosto che palestinesi, saremmo stati più tutelati."
A questo punto il dottore si china verso una scatola, e me la scoperchia dinnanzi. Dentro ci sono contenuti gli arti mutilati, braccia e gambe, dal ginocchio in giù o interi femori, amputati ai feriti provenienti dalla scuola delle Nazioni Unite Al Fakhura di Jabalia, più di cinquanta finora le vittime.
Fingo una telefonata urgente, mi congedo da Jamal, in realtà mi dirigo verso i servizi igienici, mi piego in due e vomito.
Vittorio Arrigoni, Gaza, 8 gennaio 2009
(Grazie ad Alina F. per la segnalazione)
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pillola blu
"Vittorio Arrigoni è stato ucciso perché chi uccide non tollera testimoni. Ma anche perché la spirale di follia in cui questo mondo sta scivolando richiederà sangue sull'altare dei potenti. [...] Useranno l'inganno per perpetrare le loro violenze. Come in questo caso orribile. Hanno usato la sigla "salafita" perchè si riversasse sul mondo islamico l'esecrazione inevitabile. [...] Scriveva "restiamo umani": era la sua sigla. Niente è stato detto di più aderente alla realtà di cui avremmo bisogno, di fronte alla disumanità che lui ci aveva raccontato: la ferocia dell’assalto contro Gaza, la determinazione di uccidere i civili, di sterminare "gli scarafaggi" che osano esistere in un luogo che Israele ha deciso essere suo. [...] Dovremo "restare umani" anche perché, se cedessimo – per rabbia, per angoscia – loro avrebbero già vinto."
(giulietto chiesa)
"L'ho conosciuto e l'ho abbracciato, dopo aver visto i suoi filmati di Gaza una sera a Ferrara. In quelle immagini, lui e altri ragazzi dell'International Solidarity Movement ponevano i loro corpi come scudo a protezione di contadini palestinesi alla fame che tentavano di raccogliere cicoria, mentre i militari israeliani sparavano ad altezza d'uomo su quei poveracci per impedirgli persino di sfamarsi. In quelle immagini Vik Arrigoni era un eroe, e questo io so di lui.
Le notizie sono che Vik è morto per mano di assassini islamici. E di certo ci sarà il fuoco incrociato delle insinuazioni e delle accuse, dei complottismi... "è stato il Mossad... il ragazzo era coinvolto in questo e quello... sporchi giochi dietro la sua fine..." Può essere, tutto può essere, ma la realtà è che milioni di persone non andranno oltre i titoli sui giornali di oggi, e soprattutto oltre il titolo del loro giornale interno, ed esso recita: "Quel poveraccio lottava per loro e loro l’hanno ammazzato come un cane. Sono dei barbari sti islamici, altro che... In Israele non sarebbe mai successo". Dalla prospettiva del bar, del negozio, dell'autobus, dell'ufficio e dell’ipermercato c'è - e ci sarà - solo questo.
E di nuovo quella massa di persone che così disperatamente abbiamo bisogno di portare dalla parte di chi giudica Israele uno Stato canaglia e criminale che da 60 anni tortura un popolo innocente, oscillerà dalla parte sbagliata, quella che invece sta all'origine di questa abominevole tragedia che si chiama conflitto israelo-palestinese. Vik muore involontariamente confermando al bar, al negozio, all'autobus, all'ufficio e all’ipermercato che gli islamici sono alla fine dei fanatici ignoranti neppure capaci di distinguere fra chi ha speso la propria vita ad aiutarli e che gli vuole veramente male. E gente così non merita nulla. Questa è la loro conclusione, e non ci saranno rivelazioni o dettagli che gli cambieranno prospettiva.
Il veterano inviato in Medioriente Robert Fisk, un critico autorevole dei crimini d'Israele, ricordò in un suo scritto una lettera odiosa di un lettore filo sionista a lui indirizzata e che recitava: "Tu difendi quei cani, ma un giorno uno di loro ti taglierà la gola e te lo sarai meritato". Così pensano milioni di 'amici' d'Israele, ed è accaduto a Vik.
Questa è un’ironia della sua fine troppo ignobile per continuare a scrivere. Un eroe così non la meritava."
(paolo barnard)
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martedì 22 marzo 2011
gaza e israele
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venerdì 18 marzo 2011
ribelli (prezzolati) brava gente
immagini crude dal minuto 2:03 al minuto 2:50, occhio.
il resto, guardatelo.
il resto, guardatelo.
una minima parte di questo video è stato mostrato dalle tv di tutto il mondo come esempio della crudeltà dei soldati governativi libici. peccato che, come è successo spessissimo in quest'ultimo mese, la verità sia diametralmente opposta.
si stanno preparando a bombardare la libia, i giornalisti fremono, la diretta di aljazeera è già partita, numerosi capini capetti e capoccia occidentali sono pronti a venire nelle mutande.
l'ennesimo incaprettamento generale, dalle false prove per radere al suolo la jugoslavia alla farlocca pistola fumante di colin powell per ridurre l'iraq a quel porcaio che è. cliccate libia sui tag a lato e avrete una serie di video molto interessanti. per gli articoli, abbiate pazienza, ma occhioclinico è chiuso per insofferenza; però potete provare a contattarmi.
raramente si è visto una popolazione così indottrinata come quella "occidentale":
"In dictatorships we are more fortunate than you in the West in one respect. We believe nothing of what we read in the newspapers and nothing of what we watch on television, because we know it's propaganda and lies. Unlike you in the West, we've learned to look behind the propaganda and to read between the lines, and unlike you, we know that the real truth is always subversive."
ovvero
"Nelle dittature siamo più fortunati di voi nell'Ovest, in una cosa. Noi non crediamo a nulla di quello che leggiamo nei giornali e di quello che vediamo in Tv, perché sappiamo che sono propaganda e bugie. A differenza di voi nell'Ovest, abbiamo imparato a guardare dietro la propaganda ed a leggere fra le righe; a differenza di voi, sappiamo che la verità è sempre sovversiva."
di Zdenek Urbanek
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lunedì 24 gennaio 2011
adios samuel
Samuel Ruiz Garcia
Irapuato, 3.11.1924 – Città del Messico, 24.1.2011
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giovedì 13 gennaio 2011
venerdì 29 ottobre 2010
martedì 20 ottobre 2009
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