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martedì 30 novembre 2010

mercoledì 24 novembre 2010

ederlezi



Sa me amala oro khelena
Oro khelena, dive kerena
Sa o Roma daje
Sa o Roma babo babo
Sa o Roma o daje
Sa o Roma babo babo
Ederlezi, Ederlezi
Sa o Roma daje

Sa o Roma babo, e bakren chinen
A me, chorro, dural beshava
Romano dive, amaro dive
Amaro dive, Ederlezi

E devado babo, amenge bakro
Sa o Roma babo, e bakren chinen
Sa o Roma babo babo
Sa o Roma o daje
Sa o Roma babo babo
Ederlezi, Ederlezi
Sa o Roma daje

 *


Tutti i miei amici stanno danzando la Hora
Ballando la Hora, che celebra il giorno
Tutti i Rom, mamma
Tutti i rom, papà, papà
Tutti i Rom, oh mamma
Tutti i rom, papà, papà
Ederlezi, Ederlezi
Tutti i Rom, mamma

Tutti i rom, papà, agnelli da macello
Ma a me, povero, io sono seduto in disparte
Un giorno rom, il nostro giorno
La nostra giornata, Ederlezi

Loro danno, papà, un agnello per noi
Tutti i rom, papà, agnelli da macello
Tutti i rom, papà, papà
Tutti i Rom, oh mamma
Tutti i rom, papà, papà
Ederlezi, Ederlezi
Tutti i Rom, mamma

martedì 2 novembre 2010

polizia molto arrabiata




"Europa, Europa, \\ prima viene padroni \\ poi servi dei padroni \\ poi cani dei servi dei padroni \\ poi niente, niente, niente \\ poi veniamo noi."

"Agrigento, Benevento, \\ Aspromonte, Sacro Monte, \\ Recanati, baraccati"


"Vedi", gli disse "in città succedono molti fatti. In città, ogni giorno succede almeno un fatto. Ogni giorno, dicono, esce un giornale e racconta almeno un fatto. In capo all’anno, quanti fatti sono? Centinaia e centinaia. E in capo a vari anni? Migliaia e migliaia. Immagina. Come può un cafone, un povero cafone, un povero verme della terra conoscere tutti questi fatti? Non può. Ma una cosa sono i fatti, un’altra è chi comanda. I fatti cambiano ogni giorno, chi comanda è sempre quello. L’autorità è sempre quella."

"E le gerarchie?" chiese il forestiero.

Ma allora noi non sapevamo che cosa significasse la strana parola. Il cittadino dovette ripetercela varie volte con altri termini.

E Michele pazientemente gli spiegò la nostra idea:

"In capo a tutti c’è Dio, padrone del Cielo. Questo ognuno lo sa.
Poi viene il principe Torlonia, padrone della terra.
Poi vengono le guardie del principe.
Poi vengono i cani delle guardie del principe.
Poi, nulla.
Poi, ancora nulla.
Poi, ancora nulla.
Poi vengono i cafoni.
E si può dire ch’è finito."

"Ma le autorità dove le metti?" chiese ancora più irritato il forestiero.

"Le autorità" intervenne a spiegare Ponzio Pilato "si dividono tra il terzo e il quarto posto. Secondo la paga. Il quarto posto (quello dei cani) è immenso. Questo ognuno lo sa."

da fontamara di ignazio silone, 1930