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lunedì 7 maggio 2012

mercoledì 10 agosto 2011

london, august 8


London riots from michele bonechi on Vimeo.

dal sito di beppe grillo

"Voglio condividere quello che ho vissuto perché è più crudo e terrificante di qualunque foto o video che vedrete sui media. Sono un film-maker che da 4 anni abita a Londra, a Peckham, uno dei quartieri più poveri e ostili. Nel primo pomeriggio, in casa ho sentito un rumore inaspettato e poi voci, urla, e volanti della polizia. Ho visto un autobus in fiamme. Il 36, l'autobus che prendo tutti i giorni. Ho pensato che fosse il momento per filmare; sono sceso in strada e devo ammettere che forse non è stata una bella idea; rimanere un osservatore neutrale diviene difficile, quando ci si trova nel mezzo del corso degli eventi. Ho trovato dei poliziotti che allontanavano la gente, dopo aver spento le fiamme, hanno lasciato che ognuno facesse loro foto, come se fossero degli eroi. Ho sentito il forte odore della plastica bruciata, difficile da respirare. A poche decine di metri ho assistito ad una situazione surreale. Tutti i negozi aperti, catene di multinazionali, negozi di elettrodomestici, di cambiovaluta, di vestiti.. tutti saccheggiati. Di fronte alla biblioteca pubblica di Peckham si stavano fronteggiando 50 poliziotti e un gruppo di diverse centinaia di rivoltosi, divisi da una strada. A pochi metri stavano avvenendo gli scontri mentre le vetrine di un negozio vicino a me venivano distrutte. A un certo punto sono stato sollevato da dietro e tirato via, trovandomi a lottare per non perdere la mia telecamera. Un gruppo di giovani tra i 15 e i 25 anni, coperti da sciarpe sul volto, mi stavano urlando contro, ordinandomi di smettere di filmare a tutti i costi. Dopo pochi secondi in cui non riuscivo ancora a capire cosa stava succedendo, e faticando a rimanere in piedi, mi sono reso conto di essere più estraneo di di quanto pensassi alla realtà del quartiere in cui vivo da quattro anni. Cerco di dare loro spiegazioni. Vengo minacciato e non ho altra scelta se non scappare. Pensavo alla mia videocamera che era stata presa e tutto il materiale e le prove di quello che era successo. L'adrenalina mi ha fatto scordare lo shock, soltanto dopo ho preso coscienza del rischio corso. Chiamo Tom, un mio amico londinese che viene a prendermi con la sua Honda Hornet 600, per portarmi in centro, a Totthenam Court Road, dove tutto sembra tranquillo; la gente non ha idea di cosa succede a pochi chilometri di distanza. Il mio viaggio a Nord della città, dove dovevo incontrare un collega, continua. Tom mi lascia alla fermata della metropolitana; destinazione Camden Town. Un tabellone all'ingresso avverte quali sono le fermate non raggiungibili a causa degli scontri, tra queste Camden. Per questo scendo più a nord, Chalk Farm. Arrivato, comincio ad incamminarmi quando un uomo su una macchina a sirene spiegate grida di scappare. Vedo in lontananza la gente che corre verso di me, e, dietro di loro, un gruppo di persone incappucciate che distruggono le vetrine dei negozi con mazze e sbarre di ferro. Corro all'impazzata, senza pensare, corro. Arrivo quando stanno per chiudere la saracinesca di accesso alla tube. E' panico, molte persone rimangono chiuse fuori, chiedono di entrare. Io salto dentro e corro giù per prendere l'ultima metro. Sono le 12pm, direzione Elephant and Castle.Si avvicina un taxi, gli chiedo "Mate, could you take me to Peckham?" (Mi porteresti a Peckham?), e lui, senza rispondermi, tira su il finestrino e riparte. Allora niente, cammini, prosegui per 15min in una strada fantasma, dove c'è solo degrado. Hai visto quella strada tutti i giorni per 4 anni; ora hai paura di chi è dietro e davanti a te. Scrivo mentre le sirene della polizia continuano a suonare. Londra non brucia come nel 1666 e neppure siamo ai livelli di Brixton negli anni '80 almeno per ora. Sicuramente nessuno se lo aspettava, polizia in primis che è stata colta impreparata." 
Michele Bonechi - Londra 9 Agosto 2011

martedì 9 agosto 2011

england, august 8

london:


london and manchester:


birmingham:


liverpool:


bristol:


Oggi gli Americani sarebbero oltraggiati se le truppe dell'ONU entrassero in Los Angeles a ristabilire l'ordine [con riferimento alle sommosse del 1991]; domani saranno riconoscenti. Specialmente se fosse detto loro di una minaccia, reale o dichiarata, per la loro esistenza stessa. È allora che tutta la gente del mondo si impegnerà con i capi del mondo per liberarla da questa malvagità. L'unica cosa che ogni uomo teme è lo sconosciuto. Una volta presentati con questo piano d'azione, i diritti individuali saranno ceduti con piacere a garanzia del loro benessere assegnatogli dal governo mondiale.

Today, America would be outraged if U.N. troops entered Los Angeles to restore order. Tomorrow they will be grateful! This is especially true if they were told that there were an outside threat from beyond, whether real or promulgated, that threatened our very existence. It is then that all peoples of the world will plead to deliver them from this evil. The one thing every man fears is the unknown. When presented with this scenario, individual rights will be willingly relinquished for the guarantee of their well-being granted to them by the world government.

Henry Kissinger, 21.5.1992, Evian, Francia

Quando tagliate servizi, posti di lavoro, abusate di potere, discriminate, guidate le persone verso una maggior povertà e sparate alle persone uccidendole mentre vi rifiutate di fornire risposte o giustizia, le persone si solleveranno ed esprimeranno la loro rabbia e frustrazione se vi rifiutate di sentire le loro grida. Una rivolta è la lingua dell'inascoltato.

When you cut facilities, slash jobs, abuse power, discriminate, drive people into deeper poverty and shoot people dead whilst refusing to provide answers or justice, the people will rise up and express their anger and frustration if you refuse to hear their cries. A riot is the language of the unheard.

Martin Luther King

domenica 7 agosto 2011

london, august 6





disordini a tottenham

sabato 30 ottobre 2010

mezzo secolo di genio





stadio azteca, 22.6.1986
1/4 finale argentina-inghilterra:
la mano de dios, 1-0
barrilete cosmico, 2-0

cronista: victor hugo morales


"...la va a tocar para Diego, ahí la tiene Maradona, lo marcan dos, pisa la pelota Maradona, arranca por la derecha el genio del fútbol mundial, y deja el tendal y va a tocar para Burruchaga... ¡Siempre Maradona! ¡Genio! ¡Genio! ¡Genio! ta-ta-ta-ta-ta-ta... Goooooool... Gooooool... ¡Quiero llorar! ¡Dios Santo, viva el fútbol! ¡Golaaaaaaazooooooo! ¡Diegooooooool! ¡Maradona! Es para llorar, perdónenme ... Maradona, en una corrida memorable, en la jugada de todos los tiempos... barrilete cósmico... ¿de qué planeta viniste? ¡Para dejar en el camino a tanto inglés! ¡Para que el país sea un puño apretado, gritando por Argentina!... Argentina 2 - Inglaterra 0... Diegol, Diegol, Diego Armando Maradona... Gracias Dios, por el fútbol, por Maradona, por estas lágrimas, por este Argentina 2 - Inglaterra 0."

"... la tocca per Diego, ecco, ce l'ha Maradona. Lo marcano in due. Calcia la palla Maradona, avanza sulla destra il genio del calcio mondiale. Può toccarla per Burruchaga.. sempre Maradona.. genio, genio, genio.. c'è, c'è, c'è, c'è... goooooooooool... voglio piangere.. Dio Santo, viva il calcio.. golaaaaaazooo.. Diegooooooool.. Maradona.. c'è da piangere, scusatemi.. Maradona in una corsa memorabile, la giocata migliore di tutti i tempi.. aquilone cosmico.. Da che pianeta sei venuto, per lasciare lungo il cammino così tanti inglesi? Perché il paese sia un pugno chiuso che grida per l'Argentina.. Argentina 2, Inghilterra 0.. Diegol, Diegol, Diego Armando Maradona... Grazie, Dio, per il calcio, per Maradona, per queste lacrime, per questo Argentina 2, Inghilterra 0."

* * *

e, per i cultori: